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13 Maggio 2024
Ultima pubblicazione: 13 maggio 2024 11:19:31
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AVELLINO TARANTO: GLI JONICI VINCONO E CONVINCONO

Avellino Taranto: gli Jonici vincono e convincono contro l’Avellino.

Appunti di viaggio.

Sulle rive del golfo dell’antica città di Taras, fiera nemica di Roma nell’antichità, città dello Jonio, presso il quartiere delle Salinella, nell’impianto dedicato al giovane calciatore tarantino Erasmo Iacovone deceduto a 25 anni si sono affrontate per la penultima gara della stagione regolare la compagine locale contro l’Avellino.

Una partita di alta classifica. I punti “reali “che dividono le 2 squadre del girone C di Serie C sono solo 3. 

La squadra rossoblù ha 4 punti in meno, risultato della penalizzazione amministrativa inflitta. La classifica prima del fischio iniziale invece recita 66 punti per la squadra del lupo e 59 per i padroni di casa. 

Disposizioni in campo e piano tattico. 

Le squadre si affrontano secondo consuetudine: Taranto  con il consolidato  3 4 3,  cosi’ come l’Avellino con il suo 3 1 4 2. 

L’intento di mister Eziolino Capuano allenatore dei tarantini  è chiaro: pressing alto sui calciatori che impostano per i biancoverdi: i tre difensori centrali, che avevano svolto in modo egregio il compito con il Benevento la partita precedente.

Inoltre un compito particolare viene affidato al centrocampo in fase di non possesso,  con marcatura a uomo su Armellino e D’ausilio.

L’intento è  chiaro: soffocare le ipotesi di costruzioni di gioco dei lupi e ripartire immediatamente con squadra schierata. 

L’Avellino di mister Pazienza invece punta sul tasso tecnico e sulla capacità dei singoli di realizzare mismatch  su una delle 2 fasce con scambi rapidi e fraseggi in verticale.    

La gara.

21°: Rapido scambio sulla destra, il calciatore senegalese, Mamù Kanoutè  di proprietà dell’Avellino ma che gioca in prestito per le maglie rossoblù, decide di mettersi in proprio: con un rapido scatto salta in corsa tre calcatori dell’Avellino schierati a presepe stile San Gregorio Armeno.

Il colored tutta velocotà entra in area dal lato destro di chi attacca e mette una palla al centro con la scritta “ basta spingere “. Il portiere dei luupi si esibisce nella specialità della casa: “ la mancata uscita titubante.

La palla attraversa tutta l’area piccola ed  Il centravanti del Taranto De Marchi, colto da pigrizia nella corsa, non si fa trovare all’appuntamento ed i lupi scampano il pericolo. 

22°: Tito franco concesso al Taranto dalla tre quarti sinistra. La difesa dell’ Avellino è schierata al limite d’area, muovono palla con rapido scambio, traversone in area e sempre  Kanoutè, trova il tempo sulla palla tra 3 difensori schierati e, di testa indirizza verso la porta.

Il portire dell’Avellino alza le mani e spinge con gli occhi la palla fuori, che lo è a qualche atomo dal palo. 

41° Traversone lento da parte del Taranto in area di rigore. Il portiere dell’ Avellino decide di andare a vedere che aria tira al limite della sua aria di rigore, tenta una goffa uscita, respinge la palla di pochi metri e solo la mancata precisione del pallonetto del terzino sinistro della squadra di casa, Ferrara, grazia l’improvvida uscita,  con la sfera che passa di poco alta sulla traversa.  

43° Taranto insidioso sulla corsia mancina: penetrazione a tutta birra che mette una palla al centro nell’area piccola,  dove ancora una volta non ci sono maglie rossoblu. 

Sulla respinta tiro al volo di Miceli che inquadra la porta ma la palla finisce nelle braccia dell’estremo difensore.

Nel secondo tempo l’Avellino fino a quel momento non pervenuto in fase di attacco decide di essere piu’ pungente. 

51°: Un tiro dai 35 metri del 94 irpino Liotti finisce al lato:

54°: bella azione combinata della squadra irpina sulla destra. Palla a Gori che è in area piccola sul vertice destro. L’attaccante di tacco serve l’accorrente Patierno che calcia di prima intenzione ma, non inquadra lo specchio della porta.

69°: su una palla contesa al limite dell’area dell’Avellino, la palla viene conquistata dal neo entrato Orlando. Palla sanguinosa persa da Cionek, il tarantino si avventa e spedisce di poco fuori.  

72° azione combinata del Taranto sulla corsia mancina. Orlando mette il pallone teso alto in area.

La difesa irpina schierata con 5 uomini contro 3 del Taranto perde tutte le marcature. 

Frascatore decide un impegno sulla palla da minimo sindacale e non salta, lo stesso fa il centrale polacco dell’ Avellino.

Simeri, da poco entrato fa uno stacco di 20 cm da terra ma tanto basta per “ prendere male la palla” che finisce sul braccio di Cancellotti.

La palla ribalza proprio davanti al calciatore tarantino che di forza spedisce tra le gambe del portire la palla in rete. Uno a zero. I tifosi Ionici impazziscono di gioia.

87° tiro a giro verso la porta dell’Avellino, controllata senza problemi dal portiere. 

88° Ricciardi palla in mezzo. Patierno si fa trovare all’ appuntamento di testa ma non inquadra la porta di poco  all’incrocio dei pali, con portiere battuto. 

92° calcio d’angolo per l’ Avellino: colpo di testa sopra la trasversale.

Note a margine.

L’ Avellino reduce dalla partita vittoriosa il turno precedente contro il Benevento non ha messo in campo, come le capita spesso,  la ricetta fondamentale negli incontri di C: la voglia di correre e di essere provinciale. 

Il Taranto , caricato a molla del suo tecnico Capuano, aveva voglia del confronto e della corsa: gli episodi di crampi di 4 giocatori Jonici a fine partita testimoniano la volontà della corsa. 

In campo si affrontavano 2 squadre che hanno disatteso le aspettative di inizio campionato: L’Avellino costato 12 milioni di euro non ha mai recitato la parte della squadra vincente il campionato, mentre il Taranto costato 1,2 milioni di euro, non accetta il ruolo di squadra da centro classifica e realizza gli stessi punti, sul campo,  della squadra Irpina e del Benevento. Un vero capolavoro calcistico realizzato dal tecnico di Pescopagano.  

Un punto dell’ Avellino costa 180.000 euro. Quello del Taranto 18.000 euro. 

Festa grande nello spogliatoio dei padroni di casa e versione meritatamente  “ capobanda “ del tecnico di casa. 

L’ ultima partita di campionato deciderà le posizioni circa i paly off, con la seria possibilità di rinvio a causa del ricorso presentato dagli jonici ai 4 punti di penalizzazione. 

L’ Avellino ha il dovere di vincere i play off, la volontà è tutta da dimostrare. Purtroppo, una rosa assemblata male nonostante 2 sessioni di calcio mercato. Ma ormai questo è un dato sedimentato. 

Il tecnico dell’Avellino dovrebbe avere un piano B oltre al solito schema 3 1 4 2. Ma fino ad ora si è visto un sussulto di fantasia solo negli ultimi 27 minuti contro il Benevento.

Le quadre avversarie sanno come gioca la squadra di mister Pazienza. Una volta inaridite le fonti dal basso del gioco, impedendo ai difensori di impostare, la cornica mancanza di palleggiatori del centro campo impedisce alla nostra squadra di elevare i ritmi: giochiamo da inizio campionato ad un ritmo gara 16.

Il Taranto ad esempio viaggia 18. (ritmo gara: numero di passaggi per minuto su possesso palla)

Occorre sperare che la squadra migliori in agonismo e possa sperare nella promozione. Non è semplice, ma non è impossibile.

 

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