Museo Joe Petrosino, l’eroe Italo – Americano ucciso dalla mafia a Palermo.
Giuseppe Petrosino, detto Joe, nacque a Padula (SA) la notte tra il 30 ed il 31 agosto 1860.
Emigrò giovanissimo, il 2 luglio 1873, alla volta di New York con il padre Prospero, sarto, e tutta la sua famiglia.
All’inizio si adattò a tutti i mestieri per non gravare sul bilancio familiare ed iniziò a studiare la lingua inglese frequentando corsi serali.
Il 19 ottobre 1883 fu arruolato nella Polizia di New York, indossando l’uniforme con il distintivo d’argento con il numero 285.
Cominciò ben presto a scalare i gradini della gerarchia per il suo modo di lavorare, data dalla sua grande passione per il lavoro, distinguendosi per intelligenza, responsabilità e professionalità.
Difatti a trent’anni, venne promosso detective e passò al servizio investigativo.
Il suo grande scopo fu sconfiggere la mafia, conosciuta come “Mano Nera”.
In seguito, nel 1905, fu promosso Tenente e gli venne affidato il comando dell’Italian Legion, un gruppo di agenti italiani, indispensabili per combattere la mafia.
Capì che la mafia andava sconfitta alla radice e precisamente in Sicilia, così nel 1909 si recò a Palermo per infliggere il colpo mortale, ma tradito da qualcuno, il 12 marzo dello stesso anno, in Piazza Marina a Palermo, venne raggiunto da quattro colpi di rivoltella che lo uccisero.