Atripalda: quei tabelloni introvabili.
In tutta Italia ci si prepara al voto del 25 settembre tranne che ad Atripalda. È questa almeno la sensazione che si ricava sulle rive del Sabato alla luce della latitanza di uno dei segni tipici dell’agone elettorale: i tabelloni per l’affissione dei manifesti di propaganda, dei quali ad oggi non vi è nessuna traccia.
La delibera di Giunta per la delimitazione degli spazi elettorali risale addirittura al 25 agosto. Dopo, il nulla.
E sì che i termini per la collocazione dei suddetti tabelloni sono ampiamente scaduti.
Quindi ci troviamo, tecnicamente, in una situazione al di là della legge, la quale non fa onore a chi guida Atripalda e induce nel contempo a una riflessione di carattere generale piuttosto amara.
Liste bloccate in questa consultazione elettorale sparisce la caccia alle preferenze.
I canali sociali fanno il resto. Quindi niente “faccioni” (fortunatamente) e declino inevitabile del manifesto cartaceo.
Se invece si fosse andati al voto per regionali o comunali, avremmo visto squadre di attacchini scatenarsi alla conquista dell’ultimo lembo da strappare alla concorrenza, qualche volta anche a suon di “mazzate”.
Tornando ad Atripalda, comprendiamo che l’amministrazione di Spagnuolo Paolo sia stata troppo impegnata finora in feste e balletti, ma suvvia, pur tra un frizzo e un lazzo il tempo per piazzare quattro o cinque tabelloni lo si poteva trovare.
O dobbiamo attendere il 26 settembre?