Incontro letterario ad Atripalda.
Tra le iniziative promosse dall’associazione Velecha, non poteva assolutamente mancare la presentazione del romanzo “La resa del guerriero 320 A.C”.
Il romanzo nato dalla penna dell’irpino Gerardo Bruno, studioso ed appassionato di storia romana, si presenta come un’appassionata rievocazione storica del popolo sannita, un popolo glorioso e valoroso che conquistò, una vastissima area geografica che si estendeva dal basso Lazio alla Puglia.
Un popolo gagliardo, che si arrese agli avversari più forti ed organizzati, i romani, soltanto dopo tre lunghe battaglie, riuscendo per giunta in fase iniziale ad infliggergli una pesante sconfitta, durante la battaglia delle Forche Caudine.
Il romanzo prende il via proprio da questa grande umiliazione subita dal popolo romano, umiliazione che Bruno narra nel romanzo che precede questo, “Il sogno del guerriero – le forche caudine”, a seguito della quale Roma manda due legioni una, guidata dal Console Lucio Papirio Cursore e, l’altra, dal Console Quinto Publilio Filone.
È dall’arrivo di queste che prende il via la narrazione avvincente del romanzo, che vede come protagonista ancora una volta il grande guerriero, colui il quale alla guida dell’esercito sannita era riuscito ad infliggere ai romani questa grandissima umiliazione.
La figura di quest’eroe forte e valoroso, che purtroppo in questo secondo romanzo dovrà fare la conoscenza con il volto amaro della resa, ha destato tantissimo interesse nei lettori irpini, perché sembrerebbe essere originario di Abellinum.
Anche se ad oggi non ci sono fonti certe che lo possano dimostrare.
Il romanzo si presenta non solo come un ottimo strumento per recuperare la memoria storica dell’Italia preromana, ma anche come ottimo strumento per conoscere il territorio.
Esso ci porta infatti alla scoperta di antichi paesaggi, castelli, palazzi, monasteri, che hanno caratterizzato e caratterizzano il nostro territorio. Inoltre non trattandosi assolutamente di un trattato di storia ma di un romanzo, ci conduce in un affascinante viaggio alla scoperta degli usi e dei costumi dell’epoca, consentendoci di capire meglio come e cosa mangiavamo, come vestivamo, quali erano i rapporti nell’interno del nucleo familiare.
Una lettura piacevole e scorrevole, che ci riserva una serie di colpi di scena e situazioni imprevedibili che ci lasciano senza fiato.
Ad organizzare l’evento, come abbiamo accennato in fase iniziale, è l’associazione Velecha, che dopo il successo dell’incontro precedente, ha voluto ospitare nuovamente Gerardo Bruno.
Velecha per chi non la conoscesse è un’associazione culturale, molto giovane, nata circa due anni fa, dalla volontà di un gruppo di persone, amanti della cultura, sempre attente a mettere in campo iniziative volte a tutelare, promuovere e salvaguardare il patrimonio ambientale, paesaggistico, umano, sociale e culturale della provincia di Avellino.
Nel suo nome Velecha, che prende spunto da una ricerca dell’ingegnere Gerardo Troncone, grande studioso ed estimatore della storia romana, è racchiuso il fine ultimo dell’associazione stessa, ovvero quello di promuovere ricerca, studio che possa portarci ad una maggiore conoscenza del nostro territorio, e non solo.
L’associazione che ha promosso e promuoverà diversi incontri letterari, vi aspetta per una full-immersion in una delle epoche storiche più avvincenti, domani 8 febbraio 2020 alle ore 17:00, presso la Chiesa di S. Nicola da Tolentino, in Via Roma ad Atripalda.