Il nuovo vaccino che forse abbatterà la pandemia.
Il vaccino “AZD1222” contro il SARS-COV-2 ha un’efficacia media del 70%, hanno affermato il Senner Institute dell’Università di Oxford, in un comunicato stampa pubblicato il 23 novembre.
La preparazione, messa appunto dal colosso biofarmaceutico britannico-svedese e dalla società di biotecnologia italiana Advent-Irbm, sembra che possa raggiungere un’efficacia del 90%, se somministrata inizialmente per metà e completata dopo un mese.
Un tasso di efficacia di poco inferiore a quello dei vaccini BNT162, sviluppato dalla Pfizer BioNTech e mRNA-1237, di Moderna Inc. e INAID, che si attestano al 95%.
Il virologo Fabrizio Pregliasco ha affermato che il vaccino AZD1222 “non è da meno” degli altri due, ma potrebbe diventare il più diffuso grazie al suo costo inferiore (4 dollari a dose, a fronte di 20 e 33) e la possibilità di conservarlo più a lungo. Una volta approvato, potrebbe essere messo in commercio già tra dicembre e gennaio.
Ma perché la conservazione di AZD1222 è più vantaggiosa?
Il vaccino può essere conservato fino a 6 mesi ad una temperatura compresa tra i due e gli otto gradi Celsius; ciò consente anche un trasporto facilitato del preparato, garantendo una maggiore diffusione anche nelle aree più povere e limitrofe del pianeta.
Il vaccino di Pfizer e BioNTech, invece, deve essere mantenuto ad una temperatura di -70° Celsius e non tutte le infrastrutture sono in possesso di attrezzature adatte a tale conservazione.
L’mRNA1237, invece, può essere tenuto ad una temperatura compresa tra i 2 e gli 8 gradi Celsius, ma solo per il primo mese, dopodiché dovrà passare a -20°.
Nonostante i suoi lati positivi, il vaccino AZD1222 è basato su un vettore virale inattivo, a differenza degli altri due che sono ad mRNA.
Ciò sta a significare che questi ultimi “istruiscono” le cellule a produrre proteine virali che permettono al sistema immunitario di riconoscere il virus e colpirlo, determinando l’immunità al patogeno.
È importante tenere a mente, in ogni caso, che questa non è una gara.
L’OMS ha specificato come un nuovo vaccino possa solo supportare l’immunizzazione di più individui possibili sul pianeta, nella corsa contro il tempo che è ormai diventato il coronavirus.