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19 Marzo 2024
Ultima pubblicazione: 19 marzo 2024 11:26:43
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Cronaca

CONDANNATI DIPENDENTI COMUNALI DI ATRIPALDA

Condannati i tre dipendenti infedeli del comune di Atripalda.

La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania composta dai  magistrati, Salvatore Nicolella, Robert Schülmers von Pernwerth, Benedetta Cossu, ha emesso il giudizio nei confronti di tre dipendenti comunali di Atripalda responsabili di avere sistematicamente manomesso il sistema informatico del Comune al fine di far comparire nelle proprie buste paga voci stipendiali non dovute, predisponendo i relativi mandati di pagamento.

Con atto di citazione depositato in data 21.09.2016 la Procura presso la Sezione Giurisdizionale ha esercitato azione di responsabilità amministrativa nei confronti di Iandoli Luigi, Irene Iandolo e Vecchione Antonietta, in qualità di dipendenti del Comune di Atripalda.

I tre sono stati ritenuti responsabili, a titolo di dolo e in solido tra loro, di un danno erariale complessivamente quantificato in € 162.060,00, oltre a rivalutazione e interessi fino al soddisfo.

I fatti.

Dall’esame degli atti successivamente acquisiti presso la Procura della Repubblica di Avellino è emerso, come a carico dei tre dipendenti fosse stata mossa l’accusa, tradottasi in misure cautelari interdittive e reali, di avere sistematicamente manomesso il sistema informatico del Comune di Atripalda al fine di far comparire nelle proprie buste paga voci stipendiali non dovute, predisponendo i relativi mandati di pagamento.

La frode sarebbe stata ideata nel 2009 da Antonietta Vecchione la quale, approfittando del proprio ruolo di preposta all’Ufficio del Personale e di addetta alla predisposizione delle buste paga, aveva cominciato ad inserire alcune voci stipendiali non dovute per far lievitare i propri emolumenti mensili. 

Per non avere problemi nella fase dell’emissione dei mandati di pagamento (necessario presupposto per l’erogazione delle somme da parte della Tesoreria) si sarebbe poi procurata la complicità di Irene Iandolo, addetta all’Ufficio Ragioneria. 

Quest’ultima avrebbe predisposto mandati di pagamento ideologicamente falsi, sulla scorta dei dati informatici anch’essi ideologicamente falsi inseriti nel sistema informatico. 

Mandati di pagamento che sono stati portati alla firma del funzionario responsabile che non era in grado di accorgersi della frode in quanto i mandati riguardavano contestualmente la posizione di più dipendenti.

Per non destare sospetti ed uniformare il trattamento economico dei dipendenti risultante dalle buste paga alterate, la Vecchione avrebbe poi attribuito la voce stipendiale non dovuta (“indennità chilometrica”) anche a  Luigi Iandoli, mettendolo al corrente del meccanismo fraudolento. 

Il coinvolgimento nella frode di un quarto dipendente comunale di Atripalda, sarebbe invece avvenuto nei primi mesi del 2013, quando, accortosi casualmente della alterazione degli emolumenti della collega si era visto attribuire dalla Vecchione lo stesso “bonus” dei suoi colleghi.

Il sistema fraudolento sarebbe proseguito indisturbato fino al febbraio del 2015, quando, per puro caso, durante una attività di verifica interna era stato scoperto.

Nei confronti di tre dei soggetti coinvolti, imputati del delitto di truffa e di falso in concorso fra loro, il G.I.P. del Tribunale di Avellino, su richiesta del Pubblico Ministero, ha disposto il sequestro preventivo per equivalente ex art. 321 c.p.p., al fine di assicurare la futura confisca, fino a concorrenza di euro 71.850,00 nei confronti di Vecchione Antonietta, fino a concorrenza di euro 68.060,00 nei confronti di Iandoli Luigi e fino a concorrenza di euro 22.150,00 nei confronti di Irene Iandolo. 

Il sequestro preventivo non sarebbe stato invece disposto nei confronti del quarto dipendente di Atripalda in considerazione del fatto che lo stesso ha restituito, con versamento alla tesoreria comunale, l’importo di euro 8.580,00, pari alla somma indebitamente percepita a titolo di indennità chilometrica dal giugno 2013 al gennaio 2015.

In conclusione, dagli illeciti è emerso un danno certo e attuale patito dal Comune di Atripalda pari ad euro 162.060,00 oltre rivalutazione e interessi, corrispondenti agli importi fraudolentemente percepiti dai 3 dipendenti.

La sentenza

La Sezione Giurisdizionale regionale per la Campania condanna Vecchione Antonietta, Luigi Iandoli e Irene Iandolo a pagare, in favore del Comune di Atripalda, la somma di € 162.060,00, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi compensativi da calcolarsi, dalla data dei singoli mandati di pagamento e sino alla pubblicazione della presente sentenza, secondo i criteri indicati e con obbligo di corrispondere gli interessi legali, dalla data della pubblicazione della presente sentenza e sino al soddisfo, sulla somma in tal modo rivalutata.

Inoltre condanna gli stessi a pagare all’Erario, in via solidale, le spese di giudizio pari a € 621,00.

Dichiara che il sequestro conservativo disposto ante causam nei confronti di Vecchione Antonietta e Luigi Iandoli si converta in pignoramento nei limiti dell’importo complessivo di condanna.

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