Ad Atripalda l’amministrazione in carica fa solo passerella.
Se c’è da tagliare un nastro o da inaugurare qualcosa, qualsiasi cosa, loro ci sono sempre, a qualsiasi ora del giorno o della notte.
Il quinquennio sta per scadere,16 mesi all’alba, ma degli attuali politici al governo del paese non c’è traccia, non c’è mai stata.
L’ammucchiata partitica ma non politica, almeno questo era il messaggio di Scegliamo Atripalda, che decretò la vittoria di Giuseppe Spagnuolo, 112 voti in più del suo omonimo Paolo, si è definitivamente sciolta.
La decenza, che non è certo nelle corde di questa classe politica che amministra la città, non ha trovato trai suoi componenti una sola figura che si smarcasse in modo netto per annunciare al proprio interno un cambio di passo e di mentalità.
Tutti solidali, tutti vergognosamente complici di una disfatta che ha portato Atripalda ad un declino irreversibile.
Ci vorrà qualche decennio o forse più per rimettere in piedi una città che non ha più niente.
Il paese è scivolato in un degrado morale, politico ed istituzionale senza precedenti.
Non si esime da tale responsabilità neanche l’opposizione, che in questi 4 anni è stata troppo silente dinanzi ad uno sfascio che si è consumato giorno dopo giorno.
Ci auguriamo che qualche buon samaritano possa svegliare coscienze ed entusiasmo, preparandosi a dovere per la prossima tornata elettorale comunale.
Le abbiamo provate tutte, molti si sono riproposti, e tutti hanno fallito.
Che l’agonia che ancora ci attende possa passare presto.
Foto – Il Sabato