Sabino, il Santo Patrono più amato da alcuni Sindaci irpini.
A memoria non mi era mai capitato di vedere alla funzione nella chiesa Madre di Atripalda, e subito dopo nel corteo che ha attraversato le principali strade della città tanti sindaci in prima linea
San Sabino avrà sgranato gli occhi vedendo sedute, tra le primissime file, tante figure così discrete che per passare inosservate. hanno indossato una fascia colorata in onore del Santo Patrono di Atripalda.
La devozione e il rispetto sono valori importanti, così importanti che per qualcuno la venuta dei sindaci dei comuni limitrofi alla funzione del Santo Patrono di Atripalda nasconderebbe qualche “interesse politico” che poco a che fare con la sacralità dell’evento.
Il chiacchiericcio in città.
Non è un segreto che qualche figura di primo piano della città del Sabato starebbe pensando di fare un salto di qualità. Nulla di male, anzi, le aspirazioni di coloro che ambiscono a traguardi importanti devono essere viste e comprese con uno spirito positivo.
Una rappresentanza a Palazzo Santa Lucia proietterebbe Atripalda in una nuova dimensione.
Raccogliendo qualche chiacchiera tra gente comune e politici locali, si è evidenziata la partecipazione di una folta rappresentanza politica della maggioranza di Atripalda in diversi eventi, non istituzionali e per nulla legati alla città, che avrebbero dato vita a questo scambio di cordialità tra le fasce tricolore.
L’affettuosità instaurata tra alcuni Sindaci Irpini, avrebbe creato l’occasione per ricambiare.
Una vetrina importante, sfruttata con la massima “discrezionalità” dai Sindaci in rappresentanza dei Comuni limitrofi amici e una passerella non da poco per l’attuale compagine di governo atripaldese.
Una parola va spesa per i quattro “disperati” dell’opposizione.
Relegati in chiesa alla settima fila, gli stessi hanno dovuto subire “l’umiliazione” di accompagnare il Santo Patrono per le strade della città, non nelle immediate vicinanze della maggioranza, come è sempre avvenuto, ma dietro alla banda musicale.
Sembra fatto apposta per ricordare a questo afflitto, angosciato, sconfortato e scoraggiato manipolo di oppositori uscito dai punti della Miralanza, (raccolta punti riportati sulle figurine negli anni 50 dove si vincevano ferri da stiro, orologi e batterie di pentole), che la politica per il bene comune è un’altra cosa.