Rivogliamo i 15 minuti di sosta gratis ad Atripalda.
Le quattro frecce ed il “comune canaglia” hanno prodotto una “sommossa” popolare sulla sosta a pagamento.
“Rivogliamo i 15 minuti di sosta gratuiti ad Atripalda”, questo è il grido delle persone che hanno commentato a centinaia l’articolo pubblicato sulla nostra testata a firma del Gruppo Consiliare di Atripalda Futura dal titolo ATRIPALDA: SOSTA GRATUITA A VIA APPIA CON LE 4 FRECCE.
Mai il gruppo di opposizione capitanato dall’ex Sindaco Giuseppe Spagnuolo si era spinto così oltre.
Regole, diritti, favori e interpretazioni ad personam, come cita l’articolo, hanno scosso la cittadinanza tanto da produrre molteplici commenti negativi nei confronti di questa amministrazione.
La risposta dell’attuale governo cittadino non si è fatta attendere:
“Ormai è noto che il gruppo consiliare “Atripalda Futura”, non avendo argomentazioni valide rispetto all’operato dell’Amministrazione, procede a botti di comunicati dalla matrice qualunquista.
È riconosciuto ai più il loro costume di cercare in tutti i modi di minare la serenità dei cittadini.
Con l’ultimo comunicato il predetto gruppo consiliare imputa quale responsabilità dell’attuale amministrazione una singolare ed innocua iniziativa di privati: come a dire “se piove è colpa dell’Amministrazione”.
Risultano per l’ennesima volta scomposte alcune dichiarazioni circa appellativi e falsità indirizzate all’amministrazione guidata dal sindaco Avv. Paolo Spagnolo che, invece, sta offrendo dimostrazione all’intera cittadinanza di capacità amministrativa con chiare ed inequivocabili azioni rivolte al bene comune, al miglioramento del decoro cittadino ed all’attivismo nei vari settori cittadini.
Purtroppo la differenza tra chi amministra in serenità e chi soffre nel ruolo di minoranza sta nell’opposto atteggiamento nella valutazione di ogni singola circostanza, come appunto nel caso specifico abbiano attribuito una gravità eccessiva alla vicenda narrata, addirittura definendo la nostra comunità “comune canaglia”, espressione rispetto alla quale ogni cittadino atripaldese saprà prendere le dovute distanze”.
Nonostante la risposta decisa del gruppo consiliare di maggioranza, le critiche sulla sosta a pagamento per la cancellazione dei 15 minuti gratis sono proseguite anche nella mattinata odierna con nuovi post sui social.
Ecco una piccola parte di commenti che abbiamo raccolto su Facebook.
“Ma secondo voi si può pagare un ora di parcheggio per andare in farmacia o a fare spesa?mah… è assurdo….mettete di nuovo i 15 Min gratis”.
“Spesso io nn mi fermo nei posti proprio per questo. Un caffè ti costa 2 euro e 50″.
“In un paese civile dovrebbero esistere parcheggi riservati per i clienti della farmacia, come a Grottaminarda”.
“Dovunque esistono parcheggi liberi ad Atripalda sono scomparsi ed è inaudito che non ci siano i quindici minuti gratis anche per comprare un kg di pane bisogna pagare il parcheggio”.
“Le colonnine di tagliandi a pagamento per la sosta dislocate un po’ ovunque , dovrebbero avere anche il pulsante per l’emissione di un tagliando per una sosta gratuita fino a 15 minuti ..!
Almeno a Mercogliano c’è questa funzione, ed è un’ottima cosa.!
Basta non dimenticare di esporlo sul cruscotto della propria auto!”
“Credo che non andrò più da yero, non si può andare al supermercato e pagare il parcheggio
Cambierò supermercato”.
“Sono i negozianti che dovrebbero battersi x le mancate vendite … è chiaro che da ora in poi mi fermerò al Pam o al centro commerciale o dv c’è il parcheggio no???”
“Scusatemi ma chi di voi riesce con 15 m ad andare in farmacia o al supermercato? Non ci dovrebbe stare nessuno!
Io martedì o avuto 31€ di multa x essere entrata da yero x 12 € di spesa stavo facendo la fila alla cassa , o lasciato il carrellino e sono scappata fuori x dire che stavo x pagare il vigile mi a detto che anche x il pane avrei dovuto mettere almeno 50 centesimi
Non o parole , se non solo, vergognatevi , in questo periodo che tutti noi consumatori cerchiamo dove risparmiare x la spesa. Vergogna”.
“Alla fine a rimetterci sono sempre i cittadini, ormai al collasso con il carovita”.