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19 Marzo 2024
Ultima pubblicazione: 19 marzo 2024 11:26:43
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Attualità

ATRIPALDA, UNA CITTA’ AL CAPOLINEA

Atripalda, una città al capolinea.

Non è più la città di una volta, il tessuto sociale e politico si è irrimediabilmente prima modificato e poi compromesso.

Non esiste né un confronto, né un dibattito, né la voglia di far ripartire quello che tempo fa era considerata una piccola isola felice.

Le colpe vanno ricercate in un lassismo che ha investito tutti, nessuno escluso.

Il Covid-19 poi, ha impresso un’accelerazione verso la fine che quotidianamente riusciamo a vedere e vivere sulla nostra pelle.

Le difficoltà giornaliere hanno incattivito l’ambiente, una sorta di ripicca generale che sfocia in un facciamoci del male senza alzarci le mani addosso, anche perché le parole o i gesti sono peggio delle mazzate.

Succede poi, che alcune disattenzioni sul territorio del Sabato vengono rimarcate con parole e post sui social network, richiamando con appelli che non hanno alcuna ufficialità, se non quella di sottolineare quello che in questa città non si vedeva da tempo.

Il riferimento è alle scorribande notturne di ladri di auto, pneumatici, appartamenti, con buona pace delle forze dell’ordine, che invece di intensificare un’azione di prevenzione, preferiscono arrivare a cose fatte e redigere quel compitino facile facile annotando l’accaduto.

Siamo assolutamente consapevoli che tutte le forze in campo hanno ogni giorno centinaia di cose da fare, ma sarebbe altrettanto opportuno che il controllo del territorio venisse effettuato con maggiore attenzione.

Permetteteci di fare un’ultima considerazione su fatti accaduti in queste ultime ore. 

Domenica scorsa, in una calda sera d’estate, si è dato il “colpo di grazia” ad un’attività che da qualche anno, grazie all’intraprendenza del suo titolare, ha portato un bel po’ di movimento giovanile e non, in una piazza che oltre il passeggiare malinconicamente avanti e dietro null’altro offriva.

Ebbene, senza entrare nel merito della questione, annotiamo che si infliggono “punizioni più o meno lecite” a seconda di chi ci si trova di fronte. 

Una regola è una regola, o vale per tutti oppure per nessuno.

Questi atteggiamenti non fanno altro che inacidire l’ambiente e rimarcare ancora una volta di più come Atripalda abbia perso quel comprensivo rapporto che legava indissolubilmente la difesa delle sue iniziative alla grande ospitalità che in tempi passati, la città e i suoi abitanti, sapevano dare a chi non era della zona.

Peccato.

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