Grave la situazione sociale in Campania.
Il Decreto Rilancio non piace al primo cittadino di Napoli.
“Lo dico come premessa generale, mi sa che la situazione andrà a peggiorare nelle prossime settimane.
Se il Governo ha scelto di abbandonare la ripresa dell’Italia, non vi aspettate che ci siano autobus, raccolta rifiuti e tutela del verde pubblico.
Stanno consegnando il Paese ad un disastro.”
Con queste parole il sindaco Luigi De Magistris ha commentato, ai microfoni della trasmissione radiofonica Barba&Capelli, il Decreto Rilancio.
“È un fatto matematico, non abbiamo più entrate, come possiamo migliorare la situazione?
Faremo di tutto e anche di più per reggere, ma la vedo difficile visto che qui non abbiamo neanche mascherine e guanti.
Io non voglio diventare complice di tanta insipienza e incapacità, c’è chi si è fatto propaganda sui morti. Del resto la competenza non si compra nemmeno al mercato.”
Tantissima insoddisfazione, quindi, nelle parole di Luigi De Magistris per l’operato dell’Esecutivo in merito alla gestione della grave crisi economica che il nostro paese sta vivendo a causa dell’epidemia da nuovo Coronavirus.
Insoddisfazione che il primo cittadino aveva già manifestato, poche ore prima dell’intervista, in un lungo post su Facebook, neel quale aveva sottolineato la gravità della situazione economica e sociale che Napoli e l’Italia sta vivendo, paragonandola a quella post bellica.
“La situazione sociale ed economica si fa sempre più drammatica. Paragonabile ad una fase post bellica.
Credo la più grave crisi dalla seconda guerra mondiale.
La coesione nel Paese è fragile, rancore diffuso, esasperazione e rabbia crescenti.
Non si sono messe in campo, da parte dell’Europa e del Governo, le misure necessarie di una economia di guerra” scrive.
“Il Presidente del Consiglio Conte disse, con efficacia qualche settimana fa, rivolgendosi a noi sindaci: siete le sentinelle del territorio.
Ebbene, un generale che non recepisce il grido di dolore delle sentinelle e le abbandona è un generale che non comprende che così perde la guerra.
Ma la storia siamo anche noi. E non sarò silente di fronte a condotte completamente errate.
Da sentinella napoletana, nonostante l’abbandono che avverto sulla pelle, non mollerò fino all’ultimo respiro, tutte le mie forze e le nostre forze le impegneremo per salvare Napoli e farla ripartire.
Ma provo profonda delusione e rabbia per l’inadeguatezza di concretezza e visione.”
Nella parte conclusiva del suo lungo post, De Magistris, rivolgendosi ai suoi concittadini scrive:
“Ai miei concittadini mi rivolgo con umiltà e passione, chiedendo unità e resistenza.
Metteremo in campo ogni azione, con poche risorse umane e senza soldi, per trovare il modo di lottare insieme e rinascere.
Gli ostacoli sono troppo numerosi e grandi, ma so’ che siamo una grande comunità, della quale sono orgogliosissimo di esserne il Sindaco.
Napoli è stata esemplare nella fase 1.
Non voglio trovarmi a contare le vittime di un disastro sociale ed economico prevedibile.
Non mollerò mai, non appartiene al mio DNA.
Ma credetemi, dobbiamo vincerlo noi lo scudetto.
Altri, ancora una volta, hanno deciso di abbandonare le comunità più fragili.
Noi, nei prossimi giorni, metteremo in campo tante azioni per la riscossa.
Dall’estate a Napoli al piano di mobilità, dalle fasce deboli all’utilizzo degli spazi pubblici. Proveremo a creare economia dal basso e consolidare giustizia sociale ed uguaglianza.
Le sentinelle non mollano, presidente Giuseppe Conte, senza i Comuni e senza il popolo, il Paese non riparte.
Avete fatto un errore politico molto grave e grande.
Noi lavoreremo per vincere questa guerra, perché non è giusto che il popolo e soprattutto i più deboli, paghino un prezzo altissimo senza colpe.
Non saremo complici e conviventi di una cronaca annunciata, di una tragedia sociale ed economica.”