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9 Ottobre 2025
Ultima pubblicazione: 08 ottobre 2025 13:38:41
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Cronaca

DE LUCA: TRA BUGIE E REALTA’

Sempre più in declino la popolarità del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che nel giro di circa un mese ha perso gran parte dei consensi accumulati nei mesi estivi. 

Basta un’occhiata alla sua pagina Facebook ed è subito manifesto il calo delle visualizzazioni alle sue dirette, così come dei commenti positivi e di condivisione. 

Dopo l’emanazione dell’ultimo Dcpm riguardante le festività natalizie, il Presidente De Luca ha ulteriormente complicato la vita dei cittadini campani che, stanchi delle parole del governatore ed esasperati dalle ulteriori strette effettuate, non lo lodano più così facilmente; le ordinanze fioccano senza freni nella regione e interi settori economici sono ormai in ginocchio, ancora in attesa di poter respirare dopo un mese e più di chiusura. 

La trasmissione Report, in onda su Rai 3, ieri sera ha portato alla luce molte delle criticità del sistema sanitario campano nella gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, nonché le numerose incongruenze tra documenti, parole di De Luca e fatti reali. 

Dietro l’apparente efficientismo dei covid center, strutture modulari istituite ad hoc per ospitare pazienti colpiti dal Sars-Cov-2 asintomatici o lievemente sintomatici, si nasconde l’improduttività del sistema sanitario della regione Campania. 

Le strutture, che erano tra i simboli maggiori della narrazione di De Luca, avrebbero dovuto aumentare il numero di posti letto per la terapia intensiva, ma si sono rivelate in gran parte inutilizzabili. 

Dopo pochi mesi dalle dichiarazioni del Presidente, alcuni dei prefabbricati situati a Napoli non sono mai stati aperti e così a Caserta e Salerno, dove sono rimasti chiusi a causa di mancati collaudi.

Antonio Musella, giornalista di FanPage afferma: “I ventilatori polmonati non hanno passato il collaudo, perché il programma che utilizzano è solo in tedesco e ovviamente, nessuno tra il personale addetto era in grado di utilizzarli.”

In sole tre settimane dall’inizio della seconda ondata pandemica, gli ospedali napoletani sono stati travolti e la Campania si è ritrovata al secondo posto per numero di contagi dopo la Lombardia. 

Per incrementare il personale sanitario, è stata coinvolta la Protezione Civile, ma i pochi che hanno risposto alla chiamata, sono scappati via a causa delle condizioni degli ospedali, testimoniando mancanza di farmaci, di macchinari e di attrezzatura per la protezione antivirale. 

Ospedali non in sicurezza, come lettini nei corridoi, pazienti visitati in auto a causa della mancanza di posti letto, operatori delle ambulanze costretti ad ore di sosta con i pazienti in attesa del ricovero. 

Sono queste le condizioni indicibili di fronte alle quali si sono trovati gli ispettori mandati dal Ministro della Salute Roberto Speranza. 

I dati inviati dall’unità di crisi campana non rispecchiavano la realtà dei fatti, e hanno permesso alla Regione di essere, in un primo momento, inserita in zona gialla, per poi essere declassata dopo solo una settimana. 

La regione ha mentito impunemente sui posti letto disponibili, dichiarandone molti di più di quanti ce ne siano; di queste postazioni ipotetiche, la maggior parte sono utili, ma non utilizzabili per i pazienti Covid. 

Le bugie, però, non si fermano qui: infatti, anche il numero dei deceduti dichiarati è di gran lunga inferiore a quello attestato dall’Istituto della Sanità. 

La trasparenza che il Presidente e i suoi collaboratori millantano, è la base dalla quale si parte per decidere di che colore siano le regioni. 

Non sono in pochi a chiedersi quale sia il senso di tutte queste dichiarazioni mendaci, che hanno portato la regione inizialmente in zona gialla, dal momento che De Luca non sembra assolutamente intenzionato ad allentare le briglie sui cittadini campani.

Per adesso, in attesa dell’ennesima ordinanza, si può solo sperare che i “panni sporchi” venuti a galla, portino ad un miglioramento della sanità campana e che De Luca lasci i cittadini campani liberi di trascorrere serenamente le festività natalizie, senza aggravare una situazione che già di per sé è divenuta insostenibile. 

Foto – Agi

 

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