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Comune di Avellino
19 Ottobre 2025
Ultima pubblicazione: 17 ottobre 2025 12:40:36
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Attualità

ATRIPALDA CITTA’ DI “PATTUMIERI” IMPUNITI

Atripalda città di “Pattumieri” impuniti. Le foto dell’inciviltà.

Atripalda è sporca e piena di rifiuti, gli sversamenti abusivi non si contano più, le strade cittadine sono invase da rifiuti abbandonati e deiezioni canine, gli spazi verdi come parco Acacie o la pineta Sessa ridotti a discariche. Il quadro che si presenta è desolante mostrando segni di inciviltà intollerabili.

Da sempre gli atripaldesi sono chiamati “cachieri”  termine coniato per identificare chi defeca in una pignatta per poi sversarlo nel fiume Sabato, usanza poco gradevole dei tempi che furono di chi non aveva gli strumenti per fare altrimenti.

Da oggi possiamo  tranquillamente coniare un nuovo modo di appellarli, “Pattumieri” ma con la mira sbilenca perchè i secchi per il pattume li centrano con difficoltà.

Sarebbe facile dire che si sta esagerando, davvero Atripalda è ridotta così? Quello che abbiamo documentato attraversando la nostra città non lascia alcun dubbio e ve lo mostriamo in foto.

Quanto accade ha i colpevoli in quei cittadini che dimostrano assenza totale di senso civico. Bottigliette, cartacce e confezioni, copertoni usati sparsi ovunque come fossero arredo urbano, residui di lavori fai da te, non manca praticamente nulla e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Abbiamo notato come ci sia chi approfitta dei carrellati delle attività commerciali per depositare i propri rifiuti indifferenziati, si elude così l’onere “gravoso” di fare la differenziata. La foto parla da sola.

Non solo atripaldesi, ovviamente, ma anche tanti che vengono in città o passano nelle strade più periferiche e praticano lo sport del lancio del sacchetto o l’abbandono di rifiuti di ogni sorta che in quel momento gli pesa poter depositare nel cestino più vicino.

A questi e altri comportamenti abbiamo letto su Facebook il sacrosanto rimprovero del vicesindaco e delegato all’ambiente Mimmo Landi, gli diamo ragione senza alcun dubbio, la colpa di questo degrado è esclusivamente di chi lo crea.

A questo ci permettiamo di esprimere un grande però, le istituzioni hanno il dovere di controllare e sanzionare i comportamenti illeciti e a danno della comunità. Recentemente è stato inasprito il codice della strada per chi si macchia di questi reati contro l’ambiente ed il decoro urbano.

Basterà una semplice foto o ripresa che identifichi gli autori per far scattare sanzioni fino a 18.000 euro. In caso di abbandono dei rifiuti nelle vicinanza dei corsi d’acqua e aree protette è previsto addirittura l’arresto fino a 5 anni.

Questo quanto prometteva Landi in occasione di un grosso sversamento di rifiuti in contrada San Lorenzo: “Continueremo a monitorare costantemente il territorio e a perseguire ogni violazione delle normative ambientali con tolleranza zero, 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐞̀ 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞𝐩𝐢𝐬𝐨𝐝𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢, 𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐞𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐞𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢.”

Ci chiediamo quindi come mai ad oggi ci sia ancora lo scempio che vediamo ma non si registrano sanzioni e latita l’individuazione dei responsabili, i soliti luoghi ben noti sono sempre soddisfacenti nel fornirci materiale fotografico per mostrare l’inciviltà impunita.

Eppure siamo dotati di un costoso servizio di video sorveglianza. Da un paio d’anni c’è una convenzione con le guardie ambientali ma da troppo tempo non si vedono più i risultati incoraggianti degli inizi, il servizio è ancora in essere o ha terminato il suo compito?

L’amministrazione di Paolo Spagnuolo, durante il primo mandato da sindaco, introdusse le foto-trappole.

L’assessore all’ambiente di allora Antonio Prezioso le annunciava così: “Un’altra iniziativa destinata a contrastare l’inciviltà e l’abbandono dei rifiuti saranno le foto-trappole inserite nelle aree meno controllate. Affiancate da sanzioni per i trasgressori catturati dalle immagini”.

Come mai dopo pochi mesi di utilizzo, con ottimi risultati, sono state messe in pensione anticipata?

Perchè non si pensa di rimetterle in funzione? Eppure sono uno strumento eccellente, colpiscono i trasgressori e contribuiscono a riempire le casse comunali facendo pagare i colpevoli e non tutta la comunità.

Intorno a noi operazioni di repressione di questi fenomeni se ne sono attuate, ad esempio hanno colpito gli automobilisti che sull’ A2 Avellino-Salerno abbandonavano rifiuti nelle piazzole di sosta. Come si è riusciti a farlo? Una sola parola Foto-trappole!

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