Tari: sconto per le famiglie in difficoltà.
La tassa sui rifiuti è sicuramente una delle tasse più odiate dagli italiani, e anche una delle più esose, soprattutto rispetto ai servizi resi.
Pare però che per alcuni contribuenti ci siano delle interessanti novità.
Si tratta del bonus sociale Tari, pensato per agevolare le famiglie in difficoltà.
In pratica uno sconto sulla bolletta come avviene già per luce, gas e acqua.
La novità è stata confermata dall’articolo 57 bis del Decreto Fiscale 2020, collegato alla Legge di Bilancio 2020.
L’emendamento che ha già ricevuto il via preliminare da parte di Governo e maggioranza, al fine di diventare esecutivo dovrà essere votato dalla commissione Finanze della Camera.
Criteri di accessibilità.
Entro il prossimo 23 aprile il Presidente del Consiglio dovrà emanare un decreto attuativo con il quale verranno definiti i criteri che daranno diritto al bonus sociale Tari.
Sulla base di tale decreto sarà compito dell’Arera (Autorità di regolazione energia, le reti e l’ambiente) definire modalità e tempi di attuazione.
Salvo sorprese le condizioni per usufruire dello sconto saranno le stesse che regolamentano il bonus sociale per luce, acqua e gas.
Quindi per beneficiare del bonus sociali Tari sarà sicuramente necessario che il reddito ISEE dei beneficiari rientri in una delle seguenti fasce, quali:
-avere un ISEE per nucleo familiare che non superi gli 8265 euro; -avere almeno 4 figli a carico e un ISEE inferiore a 20mila euro; -essere percettori del Reddito di cittadinanza;
– essere titolari della Pensione di cittadinanza.
Questi sono quasi sicuramente i requisiti necessari per poter beneficiare del bonus sociale Tari, ma per conoscerli con certezza si dovrà attendere il decreto attuativo.
Modalità di richiesta.
Come per gli altri bonus, anche la domanda per il bonus sociale Tari dovrà essere presentata al Comune di residenza, o ad un altro ente designato dal Comune stesso, come Caf e Comunità montane, utilizzando dei moduli appositi.
Per depositare la richiesta sarà necessario consegnare un documento di identità o un’eventuale delega, l’attestazione dell’ISEE in corso di validità e due moduli, disponibili sul sito dell’Arera.
Questi ultimi necessari per attestare la situazione economica familiare e per recuperare le informazioni relative alla propria fornitura.
I titolari del reddito o della pensione di cittadinanza dovranno oltre a consegnare la documentazione appena elencata, indicare anche il numero di protocollo e l’attestazione utile a documentare la titolarità del sussidio.
Ovviamente come per i requisiti anche per le modalità di richiesta definitive sarà necessario attendere il decreto attuativo.

