Sembra proprio che la Luna per un po’ di tempo sia destinata a spartirsi l’orbita terrestre con una “nuova” Luna. Il suo arrivo è previsto per il prossimo 15 ottobre.
Ma vediamo di capirci di più.
Il suo nome è 2020 SO ed è una mini-luna, individuata dal telescopio Pan-Starrs1 dell’Osservatorio Halekala delle isole Hawaii.
Non è questa la prima volta che un satellite minore viene attirato dalla forza gravitazionale del nostro pianeta.
Secondo la Nasa, almeno nella storia recente, è la terza volta, però a differenza delle due volte precedenti potrebbe trattarsi di un oggetto artificiale.
“2020 SO”, che sia un asteroide o un detrito spaziale, incrocerà l’orbita della Terra, a partire dal prossimo mese, finendo per essere “catturato” dalla sua forza di gravità, diventando così un nuovo satellite.
Per il momento gli studiosi hanno classificato la mini-luna come un asteroide Apollo, ovvero un tipo di oggetto celeste che incrocia il suo cammino con quello della Terra.
Cos’è una mini-luna?
Con il termine mini-luna, gli scienziati sono soliti indicare un corpo celeste di dimensioni ridotte, come ad esempio un asteroide, che viene catturato dalla forza gravitazionale di un pianeta ed entra a far parte della sua orbita per un periodo di tempo.
Cosa fa pensare che questa nuova luna sia di natura artificiale?
Ci sono alcuni indizi che potrebbero far pensare che “2020 SO” abbia una natura artificiale.
Prima di tutto l’asteroide si trova sullo stesso percorso orbitale della Terra, la sua eccentricità, ovvero la misura di quanto l’orbita è deviata da un da un cerchio perfetto, è solo un po’ più alta di quella terrestre e poi la sua velocità è di gran lunga inferiore a quella di un asteroide Apollo.
L’astronomo Paul Chodas della Nasa è convinto che si tratti di un oggetto artificiale, i residui di un razzo spaziale, il Surveyor 2 Centaur, lanciato in orbita il 20 settembre 1966.
Le prime stime della Nasa sembrano confermare questa idea, in quanto “2020 SO” dovrebbe avere una lunghezza compresa tra 6 e 14 metri, mentre le dimensioni di Centaur erano di circa 12 metri.
Al momento sono solo congetture per essere certi della vera natura del corpo celeste, gli esperti dovranno attendere che “2020 SO” si avvicini il quanto più possibile alla Terra.
A quel punto, grazie all’esame spettroscopico, la Nasa potrà determinare la natura del corpo celeste, ricercando l’eventuale presenza di biossido di titanio, la vernice che viene utilizzata solitamente per rivestire i mezzi che viaggiano nello spazio.
Quanto resterà in orbita la mini-luna?
Secondo gli esperti la mini-luna, le cui dimensioni dovrebbero essere simili a quelle di un’automobile, verrà catturato dall’orbita della Terra il 15 ottobre e resterà a farci compagnia per circa sei mesi.
Solo due volte il corpo celeste si troverà ad una distanza ravvicinata con la Terra, il primo dicembre, con una distanza di 50mila chilometri, e il 2 febbraio, quando passerà a 220mila chilometri di distanza.
In queste due occasioni gli scienziati potranno osservare meglio la sua superficie e, nel caso si trattasse del detrito del Centaur, si potrà studiare come la superficie si è degradata negli anni, un’informazione preziosa per le future missioni spaziali di lunga durata.
Nessuno dei due passaggi ravvicinati rappresenterà un pericolo per la Terra.