Prevenire è meglio che curare. Un vecchio, ma quanto mai attuale, modo di dire.
Si certo. Mi dedico da anni alla prevenzione.
Ho potuto, in questi anni, definire una metodica precisa riguardo ad un insieme di azioni e comportamenti che hanno l’unico obiettivo di ridurre l’insorgenza ed il progredire di problematiche legate all’infertilità. Il metodo si basa sulle caratteristiche del paziente; si parte da un’anamnesi dettagliata e si procede valutando altri parametri fondamentali quali età, genere, peso, patologie pregresse, attuali e potenziali (Si intende eventuali patologie presenti in famiglia). Ciò consente di individuare i fattori di rischio che maggiormente possono creare danni alla capacità riproduttiva e monitorarli costantemente.
Una battaglia difficile, ma non impossibile.
Questa battaglia si può vincere solo unendo le forze tra tutti i professionisti del settore dell’infertilità e gli organi istituzionali deputati, le Società Scientifiche, le associazioni dei pazienti, i grandi network dell’informazione, proprio come Radio Roma Capitale, network sensibile a queste problematiche, che si è premurata di invitarmi a parlarne nell’ambito del progetto “Medicina – Regione Lazio“. Non basta affermare, a chiare lettere, che è necessario, ad esempio, un controllo andrologico sui propri siti web, e parlo anche dello stesso portale del Ministero della Salute. Occorre attivare concrete campagne di sensibilizzazione per la prevenzione su come lo stile di vita influisca sulla salute riproduttiva.
Bisogna impostare una campagna di sensibilizzazione alla prevenzione, che deve rivolgere l’attenzione ai giovani e lavorare su come sensibilizzare i ragazzi su questo tema fondamentale, alla luce dell’incremento di disturbi acuti e cronici della sfera riproduttiva che si stanno registrando negli ultimi anni.
È necessario informare e formare i ragazzi, aiutandoli a prendere maggior consapevolezza della centralità di questi temi per il loro presente e in vista del loro futuro, coinvolgendo attivamente entrambi i sessi, perché si registra una maggior attenzione da parte delle ragazze, come se le stesse si attribuissero maggiori responsabilità nella riproduzione.
Il mio obiettivo è quello di far capire ai giovani e alla collettività che bisogna passare dal concetto di trattamento della sterilità al concetto di protezione della fertilità.
Dr.ssa Chiara Granato
Biologa della Riproduzione
www.chiaragranato.it