<Dr.ssa, proprio non riesco ad accettare il fatto di dover ricorrere ad una estranea. Mi sento ancora giovane. Secondo Lei non potrei riuscirci con una ICSI? Quando sarebbe stato il momento giusto?>
Il proverbiale orologio biologico è il primo vero test fisiologico per tutte le coppie che hanno deciso sia arrivato il momento per diventare genitori.
E, di fatto, molte coppie riescono a concepire un bambino dopo pochi tentativi.
Per altre, raggiungere la gravidanza diventa sempre più difficile anno dopo anno.
Perché, nel caso della donna, la riserva ovarica diminuisce all’avanzare dell’età. E questo non è da attribuirsi soltanto al numero di ovuli in calo ma anche al fatto che è più probabile che certe anomalie genetiche emergano col passare degli anni.
Nel caso dell’uomo, la produzione dello sperma si riduce molto lentamente, ma progressivamente, invecchiano le vescicole seminali e si riduce la motilità. Inoltre, si possono manifestare lesioni a catena nel DNA degli spermatozoi.
Il processo è lento e inesorabile fino al punto in cui, quindi, il ginecologo di PMA suggerisce alla coppia di optare per una fecondazione eterologa, maschile, femminile o doppia. Il momento giusto per ricorrere a questa metodica implica l’elaborazione.
IL MOMENTO GIUSTO PER UNA NUOVA VISIONE
Intraprendere il percorso della fecondazione eterologa implica, da parte della coppia, l’aver profondamente elaborato le emozioni di fallimento personale, i rimorsi esistenziali e spirituali ed i sensi di colpa per aver rimandato la maternità o la paternità.

Si è posti, d’improvviso, di fronte alla necessità di prendere “nuove” decisioni, di assumere una nuova visione del problema e di valutare le diverse alternative per affrontarlo.
QUALI LE POSSIBILI CASISTICHE? – RISPONDE LA DR.SSA CHIARA GRANATO –
L’ovodonazione, ad oggi, è considerato il trattamento di PMA con le migliori percentuali di successo.
In generale, la donazione di gameti ha notevolmente migliorato la capacità di ogni coppia di trattare l’infertilità. Non solo ha consentito risultati positivi in coppie che, altrimenti, avrebbero dovuto rinunciare al desiderio di genitorialità, ma è diventato anche uno strumento importante per studiare vari aspetti della riproduzione umana.
Questa pratica, sostanzialmente, consiste nell’effettuare un ciclo di PMA utilizzando il seme del partner maschile per inseminare ovociti ottenuti da una donna esterna alla coppia (donatrice), al fine di ottenere embrioni da trasferire nell’utero della partner femminile ricevente (Eterologa femminile). O di impiegare seme di donatore per inseminare ovociti della donna (Eterologa maschile). Oppure di impiegare entrambi i gameti di donatori, è il caso della doppia eterologa.
L’aspetto che rimane essenziale è il fattore psicologico, che influisce moltissimo sull’esito del trattamento.
E il principale compito dei professionisti della fertilità è quello di trasmettere fiducia e disponibilità per informare correttamente, e in coscienza, i pazienti e accompagnarli lungo l’intero processo decisionale.
Solo così, i pazienti, potranno affrontare con la più opportuna serenità il percorso e le possibilità di gravidanza aumenteranno.
Per saperne di più sulla metodica e sulle procedure di selezione dei gameti, sulle normative adottate nelle varie legislazioni… continua la lettura: https://chiaragranato.it/identikit-della-donatrice-di-ovuli/
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Dr.ssa Chiara Granato
Biologa della Riproduzione