È molto frequente, soprattutto nelle donne sopra i trenta, che di fronte ad una sopravvenuta difficoltà di concepimento, si attribuisca la stessa ad infertilità. In realtà per capire se siamo di fronte a un reale problema suggerisco di effettuare tre esami. Il primo dei quali è una valutazione dei trascorsi, ed è basato sull’esperienza clinica del professionista al quale è stato richiesto il parere, e gli altri due si effettuano in laboratorio.
In mancanza di questi esami per la donna, a differenza di quelli per l’uomo, nessuno può affermare, con certezza, che vi sia un problema di infertilità. Io, al primo colloquio conoscitivo con la coppia, suggerisco sempre tre esami per accertare l’infertilità femminile. Li elenco di seguito.
- Anamnesi prima essenziale valutazione
Consiste nella raccolta della storia della persona che si rivolge allo specialista. Si basa su una serie di domande che riguardano:
- il tempo trascorso nella ricerca del concepimento;
- la frequenza dei rapporti avuti in tale periodo;
- l’evidenza di eventuali problemi relativi ai rapporti sessuali.
Si procede poi con l’anamnesi remota. Mediante la raccolta di informazioni sul corretto funzionamento dell’apparato riproduttivo, dalla comparsa della prima mestruazione, all’andamento dei cicli e all’eventuale uso di contraccettivi durante l’adolescenza ed età adulta. Naturalmente vengono poste domande sulla presenza o meno di malattie che sono riconosciute come possibili cause di infertilità, quali la Sindrome dell’ovaio policistico, Endometriosi o infiammazioni delle tube. È anche importante sapere se la donna in precedenza ha avuto gravidanze spontanee a aborti per stabilire se si tratti di sterilità primaria o secondaria. Non vanno trascurate malattie relative ad altri organi che possono interferire con il concepimento, come diabete e alterata funzione della tiroide. Infine è importante raccogliere informazioni sulle abitudini di vita e sul lavoro.
- Esami di laboratorio
Gli esami di laboratorio sono indispensabili per valutare la corretta funzionalità dell’apparato riproduttivo. Il prelievo di sangue va eseguito tra la seconda e la quarta giornata del ciclo mestruale, gli ormoni da dosare in tale intervallo sono: FSH, LH, prolattina, estradiolo, progesterone, testosterone e insulenemia. Rilevante è anche il dosaggio dell’ormone antimulleriano (AMH) che può essere effettuato in qualsiasi momento indipendentemente dal ciclo. La valutazione di ormoni… continua la lettura
Dr.ssa Chiara Granato
Biologa della Riproduzione
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