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19 Marzo 2024
Ultima pubblicazione: 19 marzo 2024 11:26:43
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OBESITÀ E INFERTILITÀ NELLA DONNA

L’obesità è una malattia, purtroppo, sempre più diffusa. In Italia, ci sono ben 6 milioni di persone obese che rischiano di incorrere in patologie come, per citarne alcune, il diabete, l’ipertensione e le malattie cardiovascolari.

Se poi consideriamo gli effetti che il sovrappeso può avere sulla fertilità, con la conseguente alterazione dell’equilibrio ormonale ed enzimatico dell’organismo e gli effetti negativi sulla capacità riproduttiva, possiamo comprendere l’ampia portata del problema.

Per quanto riguarda la donna, negli ultimi anni, nella popolazione femminile in età fertile, si è avuto un aumento drammatico dell’incidenza di sovrappeso e obesità.

Una possibile conseguenza dell’obesità è una maggiore difficoltà di rimanere incinta sia naturalmente che attraverso le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA).

 

OBESITÀ E INFERTILITÀ NELLA DONNA SONO LEGATI. QUALI I MOTIVI?

Possibili conseguenze dell’obesità sulla salute della donna sono innegabili con disordini, alterazioni o patologie che possono limitare la salute riproduttiva.

 

L’obesità provoca l’alterazione del profilo ormonale

 

Infatti, l’eccesso di peso è tra le principali cause di infertilità. Di seguito le casisitiche:

  1. l’obesità comporta disordini del ciclo mestruale, a volte le mestruazioni sono poco frequenti o addirittura assenti;
  2. obesità e sovrappeso sono spesso associati ad un’alterazione del profilo ormonale nella donna. Possono creare una condizione patologica che interferisce con l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio e di conseguenza portare ad una condizione di infertilità;
  3. l’obesità  può modificare anche i livelli di insulina prodotti dal pancreas, causando un’iperproduzione di androgeni, oltre a un aumento della produzione di estrogeni, che comporta cicli mestruali irregolari, riduzione dei cicli ovulatori e, dunque, bassi tassi di fecondità.
  4. i depositi di grasso nelle ovaie possono, infine, interferire con lo sviluppo embrionale e causare aborti spontanei;
  5. la Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) che molto spesso è associata all’obesità e riduce notevolmente la capacità di concepire. Dalla letteratura sappiamo che l’obesità è presente in circa il 50% dei casi di PCOS e contribuisce ad amplificare l’iperandrogenismo e il tasso di infertilità e di cicli anovulatori.

Le donne obese che ricorrono alla fecondazione assistita, inoltre, hanno una minor probabilità di successo del trattamento e hanno un maggior rischio di aborto precoce dopo la fecondazione in vitro. Anche solo una modesta riduzione del peso può avere un effetto significativo sulla fertilità. Questo si traduce in un ciclo mestruale regolare, in aumento dell’ovulazione (spontanea o indotta) e del tasso di concepimento…  continua la lettura

Dr.ssa Chiara Granato
Biologa della Riproduzione
www.chiaragranato.it

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